Dieta a Zona e Caffé, Té e altre bevande

Spesso chi inizia la dieta a zona si pone il problema di alcune bevande molto popolari in Italia, come il caffè (sia preso singolarmente che nei vari utilizzi mattutini, quali ad esempio il cappuccio), il o la cioccolata.
Vediamo insieme alcune considerazioni al riguardo. Secondo molte persone, il caffè e i suoi derivati sono generalmente accettati nella dieta a zona ma solo in quantità molto elevate. Il cappuccino al mattino, ad esempio, rappresenta un alimento abbastanza equilibrato (quando non viene aggiunto lo zucchero).
Il problema principale con questo tipo di bevande è dato dalla caffeina e dalla sua influenza a livello ormonale, poiché è un eccitatore e tende ad aumentare il livello d'insulina nel sangue.
Per chi non può farne a meno, una buona strategia utilizzata nella zona consiste nel sostituire il normale caffè con quello decaffeinato.
Discorso similare può essere fatto per altre bevande calde contenenti stimolanti, quali il o altri derivati. La cioccolata, al contrario, andrebbe fortemente evitata a causa della forte presenza di zuccheri nei preparati commerciali.

Dieta a Zona e Pasta (anche integrale)

E' piuttosto comune imbattersi in internet in persone che cercano di far conciliare la pasta con un regime di controllo del peso.
Ahimé dobbiamo ammettere fin dall'inizio di questo articolo che la dieta a zona e la pasta rappresentano due elementi molto difficili da combinare insieme.
Provate a soffermare il vostro pensiero su di un bel piatto di maccheroni? Per tanti è difficile rinunciarci! Eppure, una volta terminato il pasto, il senso di pesantezza è piuttosto evidente.
Nonostante ciò, sono numerose le persone che hanno deciso di abbandonare la dieta a zona per colpa della limitata possibilità d'assunzione di pasta asciutta; mangiare pasta sembra far parte del dna della nostra alimentazione mediterranea e potrebbe rappresentare quindi una grossa rinuncia.
Sfortunatamente la pasta nella dieta a zona rappresenta un elemento molto sfavorevole. In questo senso, andrebbe completamente eliminata perlomeno nei primi mesi di adozione del nuovo regime alimentare.
Vi sono poi alcuni tipi di pasta che permettono di togliersi lo sfizio una volta ogni tanto, senza incidere troppo negativamente sul nostro bilanciamento giornaliero. E' il caso della pasta a basso indice glicemico, ad esempio quella composta da molte fibre. Anche la pasta integrale può essere un buon sostituto di quella tradizionale, in particolar modo se la cottura risulta al dente.
Un esempio interessante è la fiberpasta (http://www.fiberpasta.it/), dall'indice glicemico accettabile e dal gusto piuttosto piacevole. In conclusione, è opportuno tenere a mente che con qualsiasi tipo di pasta siamo sempre nella branca dei cibi sfavorevoli, pertanto la risposta insulinica sarà sempre peggiore rispetto ad un vero e proprio pasto in zona.

Dieta a Zona e Zucchero

Secondo i principi della dieta a zona, lo zucchero è dannoso e pertanto da evitare assolutamente. Abbiamo iniziato questo post in maniera molto rude, ma è importante sottolineare fin dall'inizio che l'assunzione di zuccheri influirà molto negativamente sul vostro metabolismo e vanificherà ogni vostro tentativo di entrare nella zona.
Per questo motivo, l'imperativo per chi sceglie di seguire questo stile alimentare è di eliminare completamente tutto lo zucchero che non risulti già presente in modo naturale nei cibi favorevoli.
Per molti di noi è davvero difficile eliminare lo zucchero dalla propria quotidianità; questo è spiegabile anche su basi scientifiche, poiché l'assunzione di zucchero crea dipendenza e porta le persone ad aumentarne il dosaggio. Vi sono molti studi che indicano la necessità d'inserire gli zuccheri tra le sostanze in grado di creare dipendenza, come l'alcol, il fumo e le droghe. Molti legislatori si stanno muovendo in questo senso e probabilmente nel prossimo futuro assisteremo ad una qualche forma di regolamentazione.
Oltre a ciò, tale alimento andrebbe fortemente limitato perché risulta la causa di numerose problematiche, come l'aumento della pressione del sangue, l'obesità e il diabete.
Lo zucchero può essere aggiunto a bevande e cibi direttamente dalla persona, come avviene ad esempio per il caffé, oppure può essere contenuto all'interno degli alimenti (si pensi ai tanti preparati dolciari). Non esiste un alimento o una strategia in grado di bilanciare lo zucchero nella zona, ma potrà rincuorarvi il sapere che dopo le prime difficoltà iniziali il vostro organismo non sentirà alcuna necessità nel continuare a consumare zucchero artificiale.

Dieta a Zona: Funziona?

La Dieta a Zona Funziona davvero?
Chiunque si appresti a provare la dieta a zona si pone questa domanda. Vediamo di trovare una risposta sufficientemente esauriente. Per prima cosa, concentriamoci sull'obiettivo della dieta: se il vostro scopo è semplicemente di tipo estetico, potreste rimanere inizialmente delusi dalla zona. In tutta franchezza, probabilmente la zona non fa per voi.
Questo perché questo regime alimentare mira prima di tutto al ristabilimento di uno stato di salute eccellente, tramite il controllo ormonale. E' proprio in questo modo che funziona la dieta a zona. In questo senso, inizialmente potreste non notare grandi perdite di peso dal punto di vista quantitativo dei singoli kg, ed anzi sono in molti a sconsigliare di pesarsi per le prime settimane.
Al contrario, dopo anche solo i primi 10 giorni di dieta a zona rigida scoprirete di sentirvi più sgonfi (provate a misurare i centimetri dell'addome confrontandoli con le vostre misure pre-zona), in uno stato di salute migliore e con più energie. In parole povere, quello che cambierà inizialmente è soprattutto il vostro stato generale, in virtù di un ritrovato stato di benessere generale.
Con il passare delle settimane, noterete poi anche un drastico calo del vostro peso, fino al raggiungimento del peso forma. La zona vi permette di far calare la massa grassa senza intaccare le preziose riserve del vostro corpo, necessarie al funzionamento dell'organismo. E' per questo che vi consente di sperimentare uno stato di benessere duraturo, al contrario di come avviene per altre diete.
Questo è il modo in cui funziona la dieta a zona. Non funziona per tutti gli obiettivi di perdita di peso ma è utile se volete ritrovare la forma fisica in modo graduale, corretto e duraturo, senza intaccare il vostro stato di salute psico-fisica.

Dieta a Zona: Vantaggi e Svantaggi | Pro e Contro

Dieta a zona: Vantaggi e Svantaggi?
Se avete sentito parlare di dieta a zona ma non ne avete compreso bene i meccanismi di funzionamento, forse può essere utile analizzare i principali vantaggi e svantaggi di questo regime alimentare. Infatti, scoprire i pro e i contro vi può aiutare a capire se la zona fa realmente per voi.
Partiamo dai vantaggi: la dieta a zona permette di tornare in forma mangiando spesso in modo abbondante. Quello che cambia non è la quantità dei cibi ma la qualità e ovviamente la tipologia. Si eliminano completamente i cibi spazzatura e tutti quegli alimenti che provocano sbalzi ormonali. Tra i vantaggi della zona vi è quindi la possibilità di tornare in linea recuperando al contempo una sensazione di benessere costante del proprio fisico, fattore che non si riscontra nelle diete che normalmente si basano sulla riduzione delle calorie ingerite.
Tra gli svantaggi della zona si può riscontrare un certo sbilanciamento in favore dei grassi, per alcuni presenti in maniera troppo preponderante rispetto alle proteine ed ai carboidrati. Inoltre, in molti trovano difficile (perlomeno all'inizio) rinunciare ad alcuni alimenti considerati sfavorevoli, come ad esempio la pasta o il pane. Mentre con una dieta di tipo tradizionale l'assunzione di questi elementi sarebbe semplicemente ridotta, nella zona sono sconsigliati del tutto. 
Il modo migliore per capire se la dieta a zona fa per voi è sperimentarla, tenendo presente che ci vuole del tempo "entrare in zona" e cominciare a scoprire i primi effetti benefici di questo regime alimentare.

Dieta a Zona e Metabolismo


Se vi state avvicinando alla dieta a zona avrete sicuramente sentito più volte il termine di metabolismo, ovvero di quel complesso di reazioni chimiche che avvengono all'interno del nostro organismo. Questo perché tale genere di regime alimentare pone un'attenzione particolare sul ristabilimento del corretto metabolismo alimentare, in modo che il nostro corpo possa sfruttare al meglio quanto ingeriamo.
Ovviamente, ogni cibo che ingeriamo ha una differente assimilazione, pertanto porta a stimolare in diversi modi il nostro organismo. 
Nei post precedenti abbiamo già introdotto l'importanza di utilizzare per la nostra alimentazione a zona cibi considerati come favorevoli, poiché questi inducono una risposta insulinica adatta al mantenimento di uno stato di salute.
Ma di fondamentale importanza è anche il numero di pasti giornaliero, in modo che il nostro metabolismo (spesso rallentato da anni di alimentazione scorretta e dalla totale mancanza di esercizio fisico) possa velocizzarsi e riprendere un'andatura normale.
Come regola generale, risulta di fondamentale importanza effettuare il primo pasto in zona almeno entro i trenta minuti dopo il nostro risveglio. Inoltre, è importante che non passino più di tre ore da un pasto ad un altro pasto (o ad uno spuntino).
Adottando queste semplici regole diviene possibile una stimolazione metabolica che seppur non visibile nei primi giorni di adozione della zona, potrà portare a grandissimi benefici nel medio e lungo termine.

Dieta a Zona e Cucina Cinese: come fare al Ristorante Cinese

E' possibile far convivere la dieta a zona con la cucina cinese? Cosa fare se siete invitati al ristorante cinese e volete mantenere il vostro stile alimentare in zona? Scopriamolo insieme in questo nuovo articolo.

Quando si parla di dieta a zona, bisogna prima di tutto tenere a mente le regole fondamentali. Ogni pasto dovrebbe essere composto secondo le giuste proporzioni di carboidrati, proteine e grassi (40 - 30 - 30). Oltre a ciò, bisogna tenere presenti gli alimenti della cucina cinese considerati favorevoli, poiché diversamente si altera il livello di insulina nel sangue che rende così efficace ed efficiente questo stile alimentare.

Quali alimenti e pietanze della cucina cinese scegliere per restare in zona?
Detto ciò, torniamo ad analizzare la cucina cinese in relazione alla dieta a zona. La prima accortezza consiste nel ritagliare il giusto spazio ai carboidrati. Dovrete prestare particolarmente attenzione agli alimenti come il riso (che nella cucina cinese risulta sempre abbondante, perché è considerato simile al pane per gli occidentali) ed alla salsa di soia. 
Da evitare anche le carni in agrodolce (ad esempio il maiale o l'anatra) mentre sarebbero da preferire le carni bianche cotte alla piastra (ad esempio il pollo alla piastra), le verdure e le macedonie. Le zuppe di verdure possono essere delle valide alternative per l'apporto di carboidrati rispetto al riso.

Come organizzare i blocchi della dieta a zona al ristorante cinese?
Anche le quantità sono piuttosto importanti, visto che i ristoranti cinesi abbondano solitamente nelle porzioni. Considerate ad esempio che 3 blocchi di carboidrati sono contenuti all'interno di 1/3 di piatto di spaghetti di riso. Considerate anche che piatti come il pollo alle mandorle contengono comunque una dose di carboidrati, pertanto andranno calcolati anche questi assieme ai 3 - 4 blocchi di proteine.
Considerate anche che vi è un apporto in blocchi di grassi molto elevato nel caso in cui scegliate pietanze fritte.
Una buona strategia per il calcolo dei blocchi con la cucina cinese consiste nell'evitare di ordinare troppe pietanze, per non rendere troppo difficoltoso il calcolo delle proporzioni con la combinazione di troppi alimenti. 

Ristorante cinese? Andare o non andare?
In conclusione, ha realmente senso andare al ristorante cinese se si sceglie di seguire correttamente una dieta a zona? Molto dipende dai vostri obiettivi e dalla serietà con cui pensate di seguire questo regime alimentare. Se avete appena iniziato la dieta a zona sarebbe bene evitare di mangiare fuori (e quindi di andare al ristorante cinese) per non vanificare gli sforzi iniziali. Dovreste essere disposti verso questo piccolo sacrificio per almeno i primi 30 giorni. Successivamente, è possibile concedersi delle libertà tra cui vi è anche la cucina cinese; l'ideale sarebbe non eccedere più di una o due volte ogni 15 giorni.

Dieta a Zona: Alimenti Favorevoli

La piramide alimentare secondo il modello
proposto dalla dieta a zona
Quali sono gli alimenti più favorevoli per la dieta a zona?
Quando si parla di dieta a zona, la scelta degli alimenti diviene determinante. Sbagliare questo punto può rischiare di compromettere l'intera impostazione "a zona".
E' importante perciò comprendere quali alimenti la dieta a zona favorisce, in modo da ottenere realmente i risultati desiderati. Il presupposto è che questa particolare forma di dieta non si limita a fare un bilancio delle calorie che vengono ingerite contro quelle bruciate quotidianamente, ma piuttosto si basa sul costante controllo degli stati insulinici che la quantità e la qualità del cibo ingerito provocano nel sangue.
Inizialmente la scelta dei cibi più corretti può creare qualche grattacapo. Per aiutarvi in questo compito, di seguito trovate una lista riassuntiva degli alimenti favorevoli suggeriti dall'alimentazione a zona.

Carboidrati
Tra i carboidrati favorevoli della dieta a zona rientrano:

  • frutta: come ad esempio mele, pere, albicocche, arance, mandarini, melone;
  • verdura: molto ricca è la gamma di alimenti favorevoli tra la verdura in zona, come gli asparagi, i broccoli, i carciofi, i peperoni, i pomodori, i cavolfiori e le insalate;
  • cereali: ricordiamo avena, farro e orzo.
Proteine
Le proteine considerate favorevoli sono le carni magre e il pesce. Ad esempio:
  • carne: agnello, vitello magro, pollo;
  • pesce: tutto il pesce azzurro in genere. Il branzino, il merluzzo, alcuni crostacei (come i calamari), ma anche le acciughe, il pesce spada e il salmone;
  • altre fonti proteiche sono le uova, il latte, lo yougurt e i formaggi magri.
Grassi
Un esempio di alcuni grassi alimentari favorevoli sono l'olio d'oliva, la frutta secca e le olive.


Dieta a Zona Gratis

Dieta a Zona Gratis? Impossibile! Però il costo reale è comunque molto basso. La spesa per la dieta a zona, quando fatta in modo intelligente, è molto simile alla spesa ordinaria. Vediamo perché.

Molte persone pensano che la dieta a zona sia un regime alimentare molto costoso, complesso e difficile, che richiede investimenti ingenti nel lungo periodo o cambiamenti drastici e radicali nel proprio stile di vita. Certo, non si può ipotizzare una dieta a zona gratis o completamente gratuita, ma nella realtà nemmeno vi saranno necessarie spese maggiori rispetto a quelle che affrontate abitualmente.
In linea generale, una buona dieta a zona divide i pasti e gli spuntini secondo il principio del 40 % di carboidrati, 30% di proteine e 30% di grassi. Ovviamente, per la dieta a zona non tutti gli elementi sono uguali. La pasta è un carboidrato considerato sfavorevole, pertanto la sua assunzione andrebbe fortemente limitata. D'altra parte, la frutta e la verdura di stagione possono essere acquistate ad un prezzo più che abbordabile, sono degli elementi fondamentali per la vostra salute e se scelte in modo intelligente (rispettando cioè i cicli della natura) non richiedono grandi variazioni nella propria spesa alimentare.
Molte preoccupazioni sono destate dalle proteine. Alcuni pensano che la dieta a zona risulti particolarmente costosa a causa del notevole apporto proteico. Nella pratica, l'uso della carne andrebbe limitato a qualche pasto alla settimana. Le chiara d'uovo sono degli ottimi sostituti proteici e possono essere utilizzati in un'infinità di ricette, senza stufare il palato e senza pesare troppo sul portafogli. Si può prevedere l'acquisto di carne e pesce in modo da mangiarli rispettivamente per due o tre pasti alla settimana, così come consiglia anche la dieta mediterranea.
I grassi infine, richiedono più un sacrificio d'attenzione che di portafogli. I grassi della dieta a zona sono quelli considerati buoni. Bisogna eliminare tutte le schifezze che vengono generalmente assunte, per favorire un consumo equilibrato di olio d'oliva. Le olive stesse sono considerate grassi favorevoli, così come alcune forme di frutta secca. Un'attenzione particolare dovrà essere prestata per un integratore di grassi Omega 3, la cui spesa non supererà comunque le 50 € mensili.
In conclusione, anche se non si potrà parlare di dieta a zona gratis o di cambio alimentare gratuito, sicuramente siamo di fronte a differenze di costo rispetto alla spesa tradizionale minime. Se poi si considera quello che si risparmierà in salute e medicine, allora il bilancio non potrà che propendere a favore di un cambio delle proprie abitudini alimentari.

Omega 3: l'importanza nella dieta a zona


Omega 3! Se avete sentito parlare di dieta a zona, prima o poi la vostra attenzione sarà caduta su queste parole. Nella pratica, gli omega 3 sono considerati come fondamentali se volete seguire correttamente il regime alimentare della dieta a zona.
Ma perché la zona li considera così importanti? Perché gli Omega 3 sono acidi grassi fondamentali per regolare il nostro metabolismo lipidico. Gli effetti positivi di questa sostanza sono noti da molto tempo, e sono talmente tanti da poter essere oggetto di veri e propri libri a riguardo.
In generale, l'importanza degli omega 3 riguarda la loro funzione:
  • antinfiammatoria contro molte malattie comuni;
  • di protezione, contro le principali malattie cardiache;
  • di controllo e aiuto nell'eliminazione della massa grassa;
  • di controllo del colesterolo e dei trigliceridi;
  • di prevenzione, verso la malattia del diabete e verso le neoplasie;
  • infine, migliorano l'umore e aiutano a superare lo stress.
E' altresì importante (potremmo dire fondamentale) che il nostro corpo assuma questi acidi tramite l'alimentazione, perché non è in grado di produrli in autonomia. Per questo motivo, la dieta a zona suggerisce d'inserire un giusto apporto di Omega 3 all'interno dei propri pasti quotidiani. 
Nel corso dell'ultimo secolo, il regime alimentare mediterraneo ha ridotto fortemente l'apporto di Omega 3 presente nell'alimentazione quotidiana. Oggi lo stile di vita occidentale prevede perlopiù il consumo di prodotti alimentari industriali, che non prevedono l'apporto di questa preziosa sostanza.
Sebbene alcuni alimenti possiedano gli omega 3 in via naturale all'interno della propria composizione (ad esempio alcuni tipi di pesce), il giusto dosaggio può essere facilmente raggiunto tramite l'utilizzo di specifici integratori alimentari.